venerdì 23 agosto 2013

pensavo avessi tempo..invece era (già) Agosto!

Oggi sono per le citazioni di una certa levatura, a chi riconosce la canzone da cui ho preso ispirazione per il titolo del post...un commento bonus per il prossimo post! (che?)

Sono tornata dalla Sardegna  meravigliosasardegna ♥ e chi ci è stato sa cosa voglio dire, chi non è ci stato consiglio vivamente un trattamento d'urto di almeno 15 giorni. 


Le immagini parlano da sole, no?

Il viaggio in nave è stato a dir poco...traumatico, come al solito. All'andata è andata piuttosto bene, ma al ritorno siamo arrivate tardi all'imbarco e tutti i divani e le poltroncine erano già occupanti da tutto il resto dell'universo dei posti-ponte. Conclusione : la excoinqui ha dormito a terra su un materissimo che la divideva dalla moquette della nave, e io arrotolata sull'unica poltroncina libera nel raggio di kilometri. Vorrei aggiungere che per le prime due/tre ore di viaggio tutto ondeggiava poco piacevolmente e la sottoscritta, che non ha mai sofferto di mal-qualsiasimezzodilocomozione, per un attimo ha creduto seriamente di non riuscire ad arrivare in tempo al bagno. Uff. Sono sopravvissuta, comunque!

Arrivate a Roma, abbiamo deciso che sarei ripartita con il treno delle cinque, cosi potevamo riposarci un po' e così la excoinqui mi avrebbe potuto accompagnare alla stazione mentre andava a lavoro (sì, ha attaccato lo stesso giorno in cui siamo rientrate, un trauma!). Usciamo alle due per mangiare qualcosa, entriamo nella pizzeria, fuori ci sono minimo 35°, ordiniamo, paghiamo, usciamo...il diluvio universale! Se non fossi convinta che la stanchezza mi ha giocato un brutto tiro giurerei di aver visto Noè attraversare la strada con tutta l'arca e animaletti annessi. Tuoni, fulmini, saette e tanta pioggia. Almeno per due ore.

Una volta arrivata alla stazione per fortuna ero al riparo, ma le disavventure per arrivarci non sono state poche : metro chiusa, altra pioggia, orari dei treni sballati, valigia e borsa che non ne volevano sapere di stare ferme. Uff. 

Da ieri (fino a domenica sera) sono impegnata ad una fiera qui vicino, con il mio piccolo stand, l'olio da vendere. Poi dovrò occuparmi delle questioni burocratiche dell'università : casa, immatricolazione...o forse l'ordine è inverso? Bah. Odio questo genere di cose, soprattutto se fatte all'ultimo minuto, ma stavolta non ho scelta... pensavo avessi tempo, invece siamo già ad Agosto! 

Vorrei dirvi che aggiornerò il blog con regolarità e tutte quelle cose carine che si dicono per scusarsi in certi casi, ma non lo farò. Aggiornerò il blog, quello sì, ma la regolarità non è assicurata. Sicuramente scriverò molto di più una volta trasferita, per raccontare ansie, gioie e paure di questa nuova vita, ma per ora sono incasinata fino al collo con scadenze e impegni imprevisti (e se sono imprevisti come fai a sapere che ci sono? quelli ci sono sempre!).

Besitos a todoso. ♥


lunedì 12 agosto 2013

fuori stagione

Sera!

Ovviamente non è sera, è pieno giorno. Io però vivo con un fuso orario interiore che mi destabilizza le giornate. Scrivo grazie a cinque minuti di pace che sono riuscita a trovare non so neanche come. Che ho scritto? Ecco, appunto.

Grandi novità all'orizzonte, ma.....partiamo dal principio!
Avevo accennato anche qui al campo estivo al quale avrei partecipato come animatrice di ragazzi di età compresa tra i 13 e i 19 anni. Vi spiego un po' meglio come si è evoluta la cosa: dunque, ogni estate nella mia diocesi l'AC (che sarebbe l'azione cattolica, per i disinformati!) organizza dei campi estivi, chiamati "campeggi" anche se non c'è ombra di canadesi, per bambini, ragazzi e "piccoli adulti", come li chiamo io. Da piccolina, purtroppo, non ho mai partecipato a causa dei miei problemi di allergie, intolleranze &company! Da adolescente non ero proprio "nel giro"... Mia sorella, al contrario, ha sempre partecipato e un po' forse è stato anche a causa sua se non me ne sono mai interessata, il pericolo di emulazione era già bello grosso. Quest'anno ho deciso di provare. Non potendo andare come animata (so' troppo vecchia!) mi sono "offerta" come animatrice.

A posteriori posso dire che è stata una delle esperienze più belle che io abbia mai fatto in ventiquattro miseri anni di vita. All'inizio però non è stato tutto rose e fiori. Quando siamo arrivati lunedì mattina alle 7.30, dopo una nottata passata a cercare il modo, la posizione, lo stato d'animo giusto per un sonnellino, sui sedili di un pullman assurdamente scomodi, ad accoglierci abbiamo trovato pioggia, vento, freddo, tuoni e nuvoloni neri, insomma un bel temporale con tutti gli annessi e connessi. Letteralmente "da brivido".
Più di ottanta ragazzi dai tredici fino ai diciannove anni con dodici animatori poco più grandi di loro, in una giornata di pioggia, in una baita di montagna, a quasi 2000 m d'altezza. Da brivido. Gestione degli stati d'ansia: missione fallita.

E' stata così dura almeno fino a mercoledì, giorno dell'uscita "di gruppo" a Torino (eravamo a soli 40 km!). Durante la giornata ho conosciuto meglio gli altri animatori, e anche alcuni ragazzi. Della serie "il turismo fa miracoli"! Ad ogni modo, io ero l'ultima arrivata in un gruppo di dodici persone che si conoscevano dall'alba dei tempi, in pratica erano tutti cresciuti insieme, estate dopo estate, da animati a animatori. Per fortuna non ero un esemplare unico e raro, c'era S., anche lei al suo primo campeggio, diciannove anni, futuro medico, forte e dolcissima. Essendo divisi in gruppi, ho avuto la possibilità di conoscere meglio anche gli altri due animatori che erano con me: L., ventotto anni, a settembre si sposa con P. (anche lei animatrice!), simpatico, attento, giusto, decisamente un bravo ragazzo, D. invece lo conoscevo già di svista tramite amici comuni e non ero mai stata una sua grande fan, ma ho dovuto ricredermi, la sua capacità di parlare alle persone, ma soprattutto di farsi ascoltare e capire, mi ha lasciata senza parole. Il resto non è stato da meno, anche gli altri animatori sono delle persone speciali e ognuno mi ha  lasciato un ricordo importante, anche quello con cui ho scambiato solo due parole.
Quello che mi ha stupito di più è il rapporto che si è creato con i ragazzi, anche con loro i primi giorni non è stato semplice, c'era quello timido, quello strafottente, l'egoista e anche lo stronzo vero e proprio. Un esempio su tutti: Lorenzo, sedici anni, incazzato col mondo, mi ha guardata in cagnesco per ben due giorni dopo che l'ho rimproverato di fronte ai suoi amici per una sciocchezza, tanti problemi, poca voglia di parlare e zero fiducia negli altri. Domenica mattina, al momento della partenza, mi si avvicina e mi fa "Oh Cristì, la facciamo una foto insieme oggi? Dai che alla fine siamo diventati anche amici, no?" con un sorriso abbozzato un po' a fatica. Neanche a dirlo, in quella foto c'è lui con la sua smorfia e io con gli occhi lucidi che me lo abbraccio così forte da stritolarlo. E poi ci sono Pet, Martina, Megi, Veronica e Chiara...e tutti gli altri. ♥

 Mi rendo conto che è tutto un po' difficile da capire, ho sentito commenti di ogni tipo, anche qualcuno come "ah sei andata in vacanza con i preti" e giù, risate a crepapelle. Non importa, so che non tutti condividono, o capiscono, o vogliono capire. Me ne sono fatta una ragione da un bel pezzo. Certo, essere etichettati non è mai piacevole, ma giuro che in questo caso non è veramente rilevante, proprio no.
Quello che ho provato in questa settimana lo auguro a tutti, e non mi riferisco esclusivamente all'"andare in campeggio con l'azione cattolica", ma parlo delle sensazioni, le emozioni, delle persone che ho vissuto...

In questo momento (che OVVIAMENTE non è lo stesso in cui ho iniziato a scrivere questo post, perché sono passati due giorni!!!) sto preparando la valigia, di nuovo, per quella vacanza in Sardegna con la mia amica excoinqui, semimollata dal ragazzo con cui ha condiviso la vita per più di quattro anni, e la casa per due. L'avevo scritto sempre in quel post. Sono le 11, il treno è tra due ore, devo ancora fare la doccia, lavare i capelli (e asciugarli...che non è uno scherzo!), sistemare le ultime cose... Mi aspetta un'altra settimana senza blogger, senza twitter, facebook, senza internet, e stranamente questo non mi turba. Sarà un'altra settimana intensa, magari più rilassante di quella in montagna (dove abbiamo fatto una passeggiata di soli 22 km con discese/salite con pendenza stimata al 96%), ma comunque intensa.

Una volta rientrata mi aspetta un'altra valigia. Me ne servirà una bella grande. Mi trasferisco.

Ho superato il test d'ingresso per la specialistica, a Parma. Vado a Parma. Mi trasferisco. Lo scrivo e ancora non ci credo. I dettagli nel prossimo post, per ora posso dirvi che quando l'ho letto ho pianto per una buona mezz'ora senza capire se fossero lacrime di gioia o di dispiacere. Paura? Forse. Comunque mi sono bastate due serate in giro, in compagnia di troppa tanta gente, a farmi capire che non devo temere niente di questo trasferimento, che ho una voglia così forte di cambiamento che non mi lascerei sfuggire questa occasione per niente al mondo. E che a tornare si fa sempre in tempo.

Vi lascio con la canzone che ascolto praticamente da un mese senza interruzione, che è un po'...fuori stagione, ma è adorabile.


Besitos a todos. ♥