martedì 28 agosto 2012

una come me

Sapete, è snervante cercare di spiegare qualcosa a qualcuno che pensa di aver capito cosa vuoi dirgli prima ancora che tu apra bocca.

Premesso che adoro i miei cari, la mia famiglia e chiunque nella sua vita mi abbia donato un po' del suo affetto e continua a farlo nonostante il mio indubbio caratteraccio e le mie più remote e insulse paure. Premesso che nascere dove sono nata e in mezzo a chi sono nata mi ha permesso finora di vivere in modo abbastanza spensierato, di dedicarmi a ciò che mi piace fare, ma anche a ciò che dovevo e devo fare, tutto questo senza dovermi preoccupare di problemi e problematiche che solitamente con la vita di una bambina o di una adolescente non hanno niente a che vedere. Premesso, e chiarito quindi, che sono cresciuta facilmente, e qualcuno potrebbe addirittura definirmi "viziata" (ma sono opinioni e non me la posso prendere per delle...opinioni). Premesso. Voglio dire una cosa.

Sono diversa, da loro. L'ho sempre saputo. Purtroppo fisicamente rispecchio alla perfezione pregi e e difetti delle mie famiglie di origine : occhi, naso e bocca come papà, i capelli come quelli della mamma, le orecchie dello zio, la voce e l'intonazione come mia sorella, l'altezza delle nonne (entrambe alla veneranda età di 85 anni non superano neanche il metro e mezzo!). Dico purtroppo perché forse se fossi stata completamente diversa dal resto della famiglia  a n c h e  fisicamente magari nessuno si sarebbe fatto problemi a considerarmi tale sotto tutti gli altri punti di vista. Il problema non è da parte di mammà, ma da parte di papà.

Mia sorella è tale e quale a papà. Tale. E quale. È identica a lui in tutto. Si differenzia solo per un paio di cose : l'esaltazione che prova quando si trova al centro dell'attenzione e la totale e smisurata sicurezza di sé. Il suo mantra, anche se lei non lo riconoscerà mai, suona più o meno così "io sono io e tu non sei un ca**o". Non lo fa con cattiveria, e per fortuna è anche una persona altruista, generosa, impegnata nel sociale, ma soprattutto buona. Agisce sempre in buona fede e rispetta gli altri, anche in questo è come papà. Lei però è megalomane, capace, saccente, saputa, dotta, erudita, onniscente, o almeno si considera tale. Per dirvene una : è alta circa 1.60, da piccola giocava a pallavolo, era brava sicuramente ma la natura non l'ha aiutata. Ha smesso quando aveva 16 anni perché la scuola e gli allenamenti si svolgevano a km e km di distanza e, abitando dove abitiamo, era effettivamente difficile far coincidere tutto. Il mio pensiero è sempre stato che anche se avesse continuato a praticare questo sport non sarebbe mai arrivata a giocare da professionista...perché anche se fosse stata brava non avrebbe mai trovato spazio a sufficienza in una squadra seria vista la sua statura, che tutt'oggi, all'età di 30 anni, non supera il metro e sessanta. La sua teoria invece è che la (mala)sorte abbia voluto che il ruolo del libero sia stato introdotto proprio quando lei ha smesso di giocare e che nei dintorni non ci fossero strutture e organizzazioni che le permettessero di sviluppare questo suo grande talento. Punti di vista diversi, ovviamente. Per me sono solo una serie di sfortunate conseguenze indipendenti dalla sua volontà e da quella del resto del mondo, per lei è il destino avverso che le si è scagliato contro in ogni modo e maniera possibile. Una perseguitata...una martire..sportiva. La sua frase preferita "..perché altrimenti io ce l'avrei fatta!". Amen.
Papà è adorabile. Buono, buonista, bonaccione. È il tipico uomo che "non farebbe del male neanche ad una mosca". Ha tutte le caratteristiche che ho elencato per mia sorella, ma non se ne vanta e non ama farne mostra in pubblico. È più riservato, preferisce rimanere dietro le quinte, non ama le luci della ribalta, però sa. Dove "sa" sta per la terza persona del verbo sapere, coniugata al presente. SA. Come dire "egli sa". Lui sa. Sa e ne sa più di te, di me, di loro, di noi, di quelli laggiù e di quelli che ancora non sono arrivati e di quelli che se ne stanno andando proprio ora. LUI, SA.

Conclusione : loro due sanno.

Li accomuna poi la passione e l'interesse per la matematica, l'economia, la finanza, la contabilità e i numeri in generale. Ah dimenticavo, anche la logica e il ragionamento rientrano tra i loro molteplici interessi. E sono bravi. Gli piace parlarne, confrontarsi, informarsi, discuterne.

Io, tre anni or' sono, ho fatto un errore enorme.
Arrivata alla maturità avevo quasi convinto tutti che non avrei mai avuto niente a che fare con il mondo dei numeri . Sì, certo, me la cavicchiavo in matematica, quel tanto che bastava, ma con la logica proprio non andavo d'accordo. Le cose che facevo erano pura e semplice questione di esercizio e meccanica, ecco perché se un problema mi veniva posto in un modo leggermente diverso rispetto al solito mi perdevo subito e non riuscivo a risolverlo. Poi ho dato una svolta alla mia vita, ho abbandonato le mie lettere, le mie lingue straniere, tutto quel mondo incantato fatto di racconti sulle civiltà straniere, poeti e scrittori esistiti secoli fa che ancora oggi mi fanno battere forte il cuore. Ho lasciato tutto questo e mi sono buttata nel burrone dell'economia.
Il giorno in cui mi sono iscritta alla Facoltà di Economia è finita l'era dei poeti e delle lingue ed è iniziato il regno del terrore della contabilità e della gestione aziendale. Quel giorno papà ha pensato -e ne sono sicura- "ah finalmente ha capito qual'è la sua strada, be' è mia figlia, come poteva essere altrimenti?". Per un po' mi sono illusa anche io che fosse così. Sono certa che di fondo ci fosse una voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno. Volevo far parte anche io del club degli scacchi.

Quando poi ho passato l'ultima settimana prima dell'esame di contabilità in lacrime perché non capivo come funzionasse "il tutto" nessuno si capacitava del fatto che io avessi degli  e v i d e n t i  problemi di comprensione in quel campo. Poi ho portato a casa un 19 ed erano tutti un "brava, brava, ah ma io lo sapevo, ti pare che UNA COME TE non passava questo esamino?". Eccala là...una come me. Nessuno si era accorto che avevo preso un misero 19, che la prof mi aveva -giustamente- guardata dall'alto in basso mentre firmava il libretto perché aveva notato anche il 18 in economia aziendale, nessuno si era reso conto che nel momento in cui ho consegnato il compito nella mia mente è passato un aspirapolvere di ultima generazione e ha ripulito il mio cervello da tutte le nozioni che avevo imparato a memoria solo e soltanto per riuscire a passare quello schifo di esame. Non volevo imparare quella roba lì. Volevo solo passare l'esame.

Sapete che vuol dire "una come te"? Sostanzialmente sta per "una come te, che è mia figlia, sorella di tua sorella" cioè un essere dotato di un'intelligenza superiore rispetto alla media, con capacità di apprendimento straordinarie, capace in tutto. Una come me, se vuole, impara anche a mungere un coniglio. Una come me, se vuole, prende tutte le patenti esistenti nel giro di un anno, anche quella per guidare un cane. Una come me, se vuole, cucina l'unica torta al mondo commestibile fatta con erba e terriccio e la fa diventare un piatto da tre stelle michelin. Una come me, se vuole, trova la soluzione ai conflitti mondiali mentre sbuccia un mandarino (che tra le altre cose in ventitre anni di vita non sono mai riuscita a sbucciare senza l'ausilio di un oggetto appuntito). Una come me, se vuole, mentre è al telefono con Obama per dispensare consigli sulla campagna elettorale con l'altro orecchio ascolta un documentario sulle scimmie dell'africa sahariana in lingua azteca. Una come me, se vuole, arriva dopo il Mignolo col Prof. non sono mai riusciti ad arrivare, anche dormendo.

Il punto però è che quella lì, quella "COME ME", esiste solo nei loro sogni. Mia sorella e mio padre sono convinti che io sia come loro, ecco perché dicono "una come te", perché non parlano di me, ma di loro stessi. Io sono l'esatto opposto. Soprattutto mia sorella. IO decido quando e se voglio imparare qualcosa. Lei invece è convinta che se hai le capacità DEVI imparare tutto, il possibile e l'impossibile. IO anche se ho le capacità per farlo NON VOGLIO.

Non ho nessuna intenzione di  imparare per poi poter dire a tutti che io so (sempre voce del verbo sapere). Non mi interessa.

Per una serie di circostanze sono arrivata a dirgli, anzi ad implorarli, di pensare a me come un comune essere mortale, piuttosto stupido, autonomo a sufficienza per compiere determinate azioni, ma non abbastanza da essere lasciato agire indisturbato all'interno di un ambiente lavorativo più o meno affollato. In pratica gli ho urlato contro una cosa simile a "fate come se io fossi inceppata!".

Non riesco a fargli capire quale sia la differenza tra il possedere delle capacità [Idoneità, abilità, attitudine che una o più persone hanno di intendere o di fare qualche cosa, di svolgere una funzione, di riuscire nella realizzazione di un compito, e sim.] e l'avere delle naturali attitudini [Disposizione innata o acquisita (fisica, psicofisica, o psichica) che rende possibile o facilita lo svolgimento di particolari forme di attività].

E quindi è snervante per me ogni volta dovermi ripetere. E siamo sempre allo stesso punto, io che imploro di essere considerata  u m a n a  e loro che ridono e dicono che non è possibile, perché non è vero. Mi vogliono bene e vogliono il meglio per me, ne sono certa, e se pensano certe cose lo fanno perché l'affetto, come tutti i sentimenti, ti annebbia la vista e ti confonde. Non sono stupida, ho una buona considerazione di me stessa, mi ritengo intelligente per certi versi, mi piace pensare di essere una persona buona. Non ho un grande equilibrio interiore, ma credo che a 23 anni sia impossibile raggiungerlo. Ho dei difetti, ma tra questi non c'è di certo la presunzione o la megalomania. Sono saccente, perché mi piace sapere, se voglio.
Ma riconosco che ho dei limiti. Come il 100% degli esseri viventi in questa dimensione.

Loro invece no.

Come glielo spiego che dormo benissimo da quasi 23 anni pur non sapendo cosa sia il FTSE MIB e ogni giorno vado avanti con la mia vita anche se non so la differenza tra fattura accompagnatoria e documento di trasporto? Così per dire eh...
E non perché sono stupida e non lo capisco, ma perché non voglio interessarmene. Amen.

[immagine in arrivo..quando blogger decide di collaborare e caricarmela!]

Sorry per lo sfogo. Spero di non essermi fraintesa da sola.

Besitossssss

martedì 21 agosto 2012

il paradiso all'improvviso


Grecia? Creta? Malta? Croazia? Sardegna? No.
No cari miei...questa è Levanzo, la più piccola delle isole Egadi. INFO.

Avrei dovuto vederlo col lanternino il mare, quest'anno. E invece guarda qua che ti fotografo a Ferragosto con 40° all'ombra (a trovarla!). Venerdì mattina mi chiama la mia excoinqui e ormai amicasecolare e mi fa "volo alitalia fiumicino-palermo neanche 100 euro, andiamo?". Io e la mia titubanza per le cose impreviste titubiamo un po', per l'appunto, ma dura neanche mezz'ora. La richiamo "prenota!".

Siamo partite lunedi mattina e tornate giovedi sera ed effettivamente è stata una vacanza più stancante che rilassante, ma guardate che cosa ho visto...ne valeva la pena, no? Per non parlare del fatto che ho preso 2 kg in quattro giorni. Ecco, non ne parliamo. Ho solo comprato due pacchi di briochine da portare a casa e sono già finite.

E con Caligola com'è andata? Benone. Se non son morta con queste temperature allora posso autodichiararmi ufficialmente immune da qualsiasi tipo di ciclone&anticiclone. I segni del sole però son rimasti. La mia povera schiena ha subito un trauma non indifferente a causa delle mie scarsissime capacità come spalmatrice di creme solari, infatti ho dormito per due-notti-due a pancia in sotto per evitare il contatto tra l'epidermide e il lenzuolo. Non potevo dormire senza maglietta perché ospite a casa di amici, già mi hanno sistemata nel letto del fratello più grande -figo- e questo mi creava non poco imbarazzo, immaginiamoci a dover dormire seminuda, naaaa...ste cose solo a casa si possono fare. Per il resto tutto nella norma : il mio amico siculo ha una foto di me che prendo il solo con la schiena coperta dalla canotta, infilata negli slip del costume perché in spiaggia c'era vento e volava via continuamente, tutto questo allo scopo di abbronzare il retro delle gambe senza rischiare un collasso della schiena per via dell'ustione in atto. Mc Gyver al confronto è una mezza calzetta, queste sì che sono idee geniali.
Quindi com'è andata con Caligola? Una mmmm..elma, grazie!

Al millesimo sbuffo per il troppo caldo la mia amicasecolare mi fa "non so se saremo amiche per il resto delle nostre vite, ma una cosa è certa, quando vai in menopausa chiamami per avvertirmi poi non farti più sentire fino a quando non ti sarai stabilizzata!". Mi sembra abbastanza chiaro il concetto. Che tesoro.

Giovedì sera ho dormito da lei a Roma, poi venerdì sono ritornata a casa by train. Sapevate che venerdì era uno di quei venerdì? Andatevi a guardare calendari e agende. Ora lo sapete. Partiamo dal presupposto che io non sono una persona superstiziosa mentre il 90% di quelli che conosco invece ne è praticamente ossessionato. Sono scaramantica, ma quella è un'altra cosa.

Metro chiusa. Autobus stracolmo, un'ora in piedi. Tiburtina, unica scala mobile che porta al mio binario : rotta. Scendo con un'altra pensando di sbucare da qualche parte lì vicino. Invece no. Ogni scala ha i suoi due binari corrispondenti. Il mio -ovviamente- è dall'altra parte. Vedo il treno arrivare e partire. Due ore a Tiburtina. Due palle assurde, scusate il francesismo. Compro un giornale, una bottiglietta di tè, ho anche dei Tuc nella borsa. Sopravvivo. Vago per la stazione in cerca di spifferi d'aria e refrigerio, inutilmente.
È arrivato il momento di dirigermi verso il mio binario. Vado, mi siedo sulla valigia in attesa del treno. Leggo di Elle McPherson che ha un soprannome tipo "the body" e ha 48 anni (minchia...) e sorseggio il caro Lipton al limone. Cuffiette nelle orecchie per non sentire gli schiamazzi di un gruppo vacanze che da un'ora nutre i piccioni schifosi con molliche di pane e gelato, occhiali da sole ben piantati sul naso per non far trasparire il sonno che mi porto dietro da una settimana. Saranno 36°. Anche uno o due in più, forse.

Alzo gli occhi e mi si ferma il cuore. Respiro a fatica, mi cedono le gambe, la valigia traballa sotto al mio peso scomposto. Che schifo le coincidenze quando non coincidono. A meno di un metro da me c'è il ragazzo ideale (il mio) che mi sorride, stupito. Quant'è che ci conosciamo ormai? Tre..quattro anni? Mai una volta che l'avessi incontrato da solo o per caso. Penso che in fondo questo famigerato venerdì non sia una così malefica giornata. Ingenua.

La prima volta che l'ho visto ho pensato che fosse timido, e dolce, e mi è subito piaciuto. Poi ho scoperto che era stato con una mia amica (la prima, per entrambi) ed è diventato off limits, almeno fino a quando lei non mi ha confessato che era stato un errore. Poi ci si perde di vista, nel mondo reale funziona così. Io però ho delle amiche particolari, una di loro si fidanza con un suo amico, le uscite in gruppo diventano la normalità, ma non si riusciva a parlare, il gruppo era sempre troppo "gruppo". Poi ci si ri-perde di vista, perché le relazioni finiscono, i rapporti si incrinano. Da un po' ormai non ci incontravamo, e quelle poche volte che succedeva ci salutavamo, e basta. So poco di lui, non so neanche se quei mezzi sorrisi e l'imbarazzo tra una battuta e un'altra abbia mai avuto un significato diverso, per lui. So che mi piaceva, tanto.

Saluti di circostanza : io torno dal mare, anche io, dove sei stata, ah in sicilia, bello, e tu, io mi son fatto due settimane in Calabria, ah bello. Dalla mia ragazza. Ah. Scendi a O***, no quella prima, va be allora facciamo il viaggio insieme. Certo.

In questa storia c'è una ragazza fortunata, ma non sono io.
Se il destino voleva mandarmi un messaggio posso assicurarvi che è arrivato chiaro e forte. Riassunto in due parole : carpe diem. O forse era te l'avevo detto io! Nel bilancio di questa mini vacanza c'è anche una lezioncina da imparare quindi. L'amaro in bocca rimane, però ora so che se voglio qualcosa devo prendermela, o almeno ci devo provare.

In attesa dei libri che devo studiare per prepararmi al test d'ammissione sono ricaduta nel baratro dello streaming, l'oggetto dell'ossessione di questi giorni è "White Collar", con lui. Eh! Finita già la prima stagione. Me ne rimangono solo altre due. C'è chi dopo una delusione si dà all'alcool, io mi dò allo streaming. Almeno non ha effetti collaterali che alterano gusto, olfatto e vista.


Besitossssss :D

mercoledì 8 agosto 2012

ritorniamo sul discorso

Non vorrei ma sento di doverlo fare.

Non troppo tempo fa ho scritto un post in cui parlavo di Demi Lovato e delle altre ragazze che come lei sono state catapultate...no, si sono tuffate -da sole- nel mare della celebrità e del divismo e ne sono uscite con le ossa rotte. Poi in un altro ho bloggheristicamente pianto la dipartita calcistica di grandi campioni come il mio Pippo, ricordando che comunque il calcio è troppo spesso trattato con estrema cerimoniosità e non più come una passione. Ho voluto lasciare un commentino, seppur piccolo e magari poco significativo, sul post di Lucy in cui difendeva "la Pellegrini", concordando con la sua tesi.

Ma lo vedo solo io? Ditemi, solo io mi accorgo che c'è qualcosa che non va?
Sembra che chiunque venga toccato dalle tre figlie del Successo (Fama, Gloria e Celebrità) improvvisamente diventi come gesso, ed inizi a sgretolarsi subito dopo il loro passaggio. Non so. Forse è solo la mia immaginazione da ragazzina ingenua. Eppure non mi sento una ragazzina, e di ingenuo ho ben poco.

Poi leggo questo. Leggetelo. Prima di dire qualsiasi cosa. Leggetelo, tutto.

Il problema non è la tolleranza, lo sbaglio, la colpa, il crimine. O il "furbetto del quartierino", come ha scritto qualcuno nei commenti. Il problema è sempre e solo uno : la carneficina. L'umiliazione pubblica. Lo scempio davanti ai fotografi, ai giornalisti, agli italiani, agli spettatori del mondo intero. Nessuno, nessuno al mondo merita questo. Neanche il peggior essere umano. Ci predichiamo santi e sostenitori delle più disparate libertà (tutte o quasi giustissime peraltro) e poi cos'abbiamo lì? Sì, proprio lì, dietro la schiena, nascosti nella pochette o nella maxi bag? Un obiettivo professionale, una lente d'ingrandimento, un semplice cellulare con fotocamera. Ci predichiamo santi e poi siamo tutti arruolati nell'esercito della distruzione delle storie altrui. Ma non vi fa un po' paura? A me fa venire i brividi.

Fingiamo di dimenticare scontrini e fatture per non pagare quei 10 centesimi o quei 100 euro in più all'idraulico o al barista, poi gridiamo allo scandalo quando lo stipendio di un calciatore arriva ad una cifra tale da sfamare lo Zambia e lo Zaire insieme. Giustifichiamo chi per una minigonna violenta una ragazzina di 14 anni, ma vorremmo bruciare al rogo un atleta che sbaglia, e paga di tasca -e vita- sua. Deleghiamo le nostre responsabilità a quelli sotto di noi e accusiamo di megalomania una che dopo dieci anni (o più) di allenamenti e sacrifici, dopo aver perso una gara, pensa di fermarsi un po'...e di anni ne ha solo 24. Crediamo di saperne più di geologi, meteorologi, architetti, ingegneri e non ci fidiamo della tecnologia e delle "robe moderne", ma se i Maya dicono che domani l'albero cade dal pero allora si salvi chi può.

Bo.
Non voglio fare la moralista. Anche io leggo (e notate bene che non ho detto sfoglio, ma leggo!) giornaletti scandalistici a casa e dal dentista, anche io visito almeno una volta al mese siti di gossip, e su twitter passo la metà del tempo a vedere quante scarpette hanno comprato Facchinetti e la Marcuzzi alla piccola Mia, ho un blog e seguo altri blog, tra cui alcune feschion blogger, guardo la tv e, come sapete o dovreste sapere, seguo solo telefilm americani o talk show di alto livello come pomeriggio5, e dedico del tempo anche a reality e ogniccosa che sia trasmessa su realtime.
Per dire che non vivo fuori dal mondo, non faccio parte di quel gruppetto che dice "ah no io la tv generalista neanche so cosa sia" oppure "i giornali?io mi informo su internet da fonti indipendenti". Sè va bè.
Per dire che anche io ogni tanto sputo sentenze. Ma nel mio piccolo non faccio del male a nessuno. Non espongo nessuno alla pubblica gogna. Ultimamente però ho sempre in testa un pensiero fisso : non giudicare.

Quando ho visto le lacrime negli occhi di quel ragazzo altoatesino, il tipico biondino-occhi azzurri con lo sguardo buono e affidabile, ho capito quanto può far male. Lo sapeva che sarebbe successo, eppure l'attenzione mediatica l'ha distrutto, la vergogna ha preso il sopravvento. Paola Jacobbi, l'autrice dell'articolo che ho riportato qui sopra dal sito di vanityfair, dice testualmente "ci vedo paura, tanta paura". Anche io ci vedo tanta paura, quella di un ragazzo che per non deludere le aspettative del suo mondo, ma soprattutto le proprie, si è abbandonato alla stupidità. Siamo così fragili. Basta una volta, una soltanto, quell'attimo in cui ci si sente padroni del mondo perché il traguardo raggiunto è così inaspettato e godurioso che non sembra neanche reale, e poi...poi si passa il resto della vita alla ricerca di quella stessa sensazione. E non importa come la si raggiunge, l'importante è ritrovarla e riprovarla, ad ogni costo.

Odio doverlo dire ma mi rendo conto di non essere stata abbastanza chiara, ancora una volta. Spero non venga frainteso il messaggio che volevo far arrivare a chiunque abbia avuto la pazienza di stare dietro alle mie parole fino ad ora. Non siamo qui, su questa terra, per giustificare o per perdonare, ognuno è libero di credere a ciò che vuole, o anche di non credere affatto, o a niente, ma ho una certezza : nessuno di noi è nella condizione per giudicare l'altro.

lunedì 6 agosto 2012

I ♥ tacchini


va be' ci sarebbe anche questo...


..così, semmai qualcuno decidesse di impararla a memoria!!

Ho passato/sprecato/gettato al vento l'ultima mezz'ora della mia vita cercando di imparare questo scioglilingua malefico...INVANO! Non ci riesco, arrivo alla capra che fa "meee" (poi mi farò spiegare da qualcuno che ne sa più di me perché mai una capra dovrebbe fare "meee" e l'agnello "beee") e mi piego in due dalle risate, perdo la concentrazione...e rinuncio!

L'animale più bello comunque è il tacchino. Se non proprio il più bello non è forse quello più simpatico??? Con quegli occhietti spiritati e quella cosa a penzoloni sotto il mento? Oggettivamente poi è meglio di galli e galline, ha un suo portamento, si dà un tono. Proprio non capisco come facciano gli ammmerricani a papparseli così "tanto per" ogni GiornoDelRingraziamento, bah.

Questo post non ha senso ma dovevo condividere con qualcuno questa mia nuova ossessione, che qui tra Bretone, Nerone, Ulisse, Achille, Agamennone e il resto della truppa degli anticicloni africani e azzoriani si muore di una morte afosa e asfissiante e l'unico modo per stare un po' più freschi è sdraiarsi sul letto e rimanere lì immobili, soprattutto nelle ore più calde, come dice studio aperto da Pasqua ormai, e ascoltare "Il Pulcino Pio" tante volte quante bastano per stordirti completamente e abbandonarti tra le braccia di Morfeo.

Adieu. :D

sabato 4 agosto 2012

buongiorno buongiorno buongiorno

Stamattina mi sento particolarmente ispirata, si nota per caso?
Dopo aver visto -in ordine- la terza stagione di Glee, la quarta e la quinta di Gossip Girl e la nona, ed ultima, di One Tree Hill posso dirmi pienamente soddisfatta. Sono in attesa del finale di Chuck ma quella è un'altra storia perché mi voglio rivedere tutta la serie, quindi avrò bisogno di più tempo e più...tranquillità.

Finalmente è arrivato Agosto e...ho scritto davvero "finalmente"??? Ma finalmente di cosa???
Quest'anno le mie vacanze consistono nel ♥ terminare la visione delle serie tv di cui ero succube tempo fa, come premio per essermi disintossicata per almeno 6 mesi ♥ andare in piscina e sdraiarmi sul lettino con gli occhi chiusi e le cuffiette nelle orecchie nella speranza di sentire prima o poi quell'odore di sodio che tanto mi ricorda le mie vacanze passate, e invece sento solo odore di cloro, cloro, cloro...maledetto cloro!!! ♥ guardare le foto degli altri in vacanza e dire "aaaah io qui ci sono stata....uuuuh che bello quel posto...oooh me lo ricordo" per poi sospirare e aggiungere "eeeeh....bei tempi quando si andava in vacanza dopo la sessione estiva...eeeeeeh!!!".

Ma perché sto qui a rimuginare sul NON-essere andata in vacanza invece di pensare ad organizzare una vacanza??? Perché tutti lavorano o sono fidanzati o non hanno voglia o non hanno risparmi da spendere. Che amarezza.

Ho pensato anche all'idea di partire da sola, in solitaria, come una vera viaggiatrice. Mi sento male solo a pensarci. Non mi vergogno ad ammettere che quando viaggio mi piace avere un sostegno, qualcuno con cui affrontare le cartine stradali e gli incroci strani, con cui visitare musei e aperitivizzare in riva al mare... L'altra idea che ho preso in considerazione è stata quella di trovarmi un...un...(oooh quanto mi urta il sistema nervoso ammetterlo) ...un uomo. Opzione subito depennata dalla lista delle possibili soluzioni al mio problema. Non cerco UNO con cui viaggiare, anzi...non cerco NESSUNO proprio perché voglio viaggiare. E non venitemi a dire che è bello viaggiare in coppia, sicuramente sarà meraviglioso, ma non ora..non adesso. Io adesso voglio...vivere per me! Ecco. (wow) E perché non ti trovi un lavoro? Ce l'ho. Più o meno. Dove ho fatto il tirocinio l'anno scorso (c'è di mezzo lo zampino di papà, questo bisogna dirlo!) mi assumono part-time fino a novembre/dicembre. È meglio di niente, certo. Però.

Il vuoto cosmico lasciato dalla mancanza della vacanza (la rima era d'obbligo..quanto ci sta bene?) con cosa lo potrei riempire? No, niente alcool, che andate pensando!!! Cerco di godermi quello che offre la...campagna. Non abitando in città non devo subire il trauma delle strade vuote, dei bar con i tavolini che soffrono di solitudine, i negozi del centro abbandonati alle commesse "cubetto" (l'aria condizionata le congela poi quando escono si sciolgono). Almeno questo me lo posso risparmiare.

E dunque nelle campagne d'estate cosa si fa? Si mangia, si balla, si gioca, in una sola parola : SAGRE. E ce ne sono per tutti i gusti : torta al testo, oca, cinghiale, gnocchi, pizza&birra, solo pizza, solo birra, vino, gelato, umbrichelli...e sicuramente tante altre che non conosco. Poi ci sono i FESTIVAL come Umbria Jazz (si era capito che sono umbra???), o l'Umbria Folk Festival e gli altri 3000 che organizzano ogni anno per attirare più turisti nei centri storici che d'inverno sono un pianto, un autentico pianto greco. E le discoteche all'aperto? E vai di balli di gruppo, musica dei gloriosi anni 90, ma anche 80, 70...e via dicendo. Altra caratteristica delle feste estive in campagna : gli spettacoli pirotecnici. Io A-DO-RO gli spettacoli pirotecnici. Da piccola passavo dei brutti quarti d'ora ogni volta che ce n'era uno nei paraggi. Tutto quel rumore, quel fumo nel cielo...non mi appassionavano così tanto. Oggi invece ne sono totalmente affascinata. Ogni esplosione è un'emozione, un sospiro, la bocca spalancata per lo stupore, gli occhi rivolti verso quel cielo che prima era così nero e all'improvviso si illumina a giorno e diventa un immenso arcobaleno. Ci sono due spettacoli che aspetto con ansia ogni anno e si svolgono in due serate "magiche" : il primo nella notte di San Lorenzo e l'altro a Ferragosto. Ho una piccola tradizione che ho legato a questi due eventi, dite che se la svelo non funziona più? Ma no. Esprimo due desideri : uno all'inizio dello spettacolo del 10 Agosto, l'altro alla fine di quello del 15. Di solito sono desideri abbastanza realizzabili, altrimenti non avrebbe senso. Non mi metto a pensare "oooh vorrei proprio diventare ricca, ricca, ricca" o che so...altre cose impensabili come questa. Non sempre è andata bene, a volte non si sono realizzati affatto, altre soltanto uno e per poco. Non m'importa però perché per me è una sorta di mantra personale. Vedremo quest'anno come andrà, già sto pensando al primo.

Mentre penso ai desideri da esprimere e ad altre opzioni per evitare un'altra estate senza vacanza, nell'incertezza se scrivere oppure no in questi 27 giorni di afa, ho scoperto una strana passione per l'indie rock, il blues e il rock'n'roll...





...e questo è solo l'inizio. :D